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APPROFONDIMENTI 






CRONACA DI UN CAMPIONATO MONDIALE - III PARTE

                                                                          IL RITORNO

 

E’ lunedì mattina, 25 gennaio, ore 9,30 (locali) e siamo pronti per partire e tornare in Italia nella nostra amata Firenze.
La sera precedente, effettuato lo sgabbio dei canarini esposti in mostra, abbiamo smontato lo stand e caricato il furgone. Al termine delle operazioni era già ora di cena, eravamo piuttosto stanchi ed abbiamo deciso di fermarsi un’altra notte a Matosinhos in modo da partire la mattina successiva ben riposati. Forse anche la voglia di prolungare di qualche ora la nostra permanenza in Portogallo e di consumare un’altra cena insieme agli amici italiani (quelli che come noi sono rimasti).
Abbiamo deciso tutti assieme di cenare presso un ristorante di cucina italiana, gestito da una persona simpaticissima, che si è impegnato a propinarci pietanze più simili possibile alla nostra tavola italiana.
Dopo di noi sono entrate altre persone per la cena. Si avvicina il gestore e ci dice in lingua italiana abbastanza corretta: “riconoscete quel signore che mangia al tavolo là in fondo? E’ Rui Costa, ex calciatore portoghese che ha giocato molti anni in Italia a Firenze e nel Milan!”
Come non salutarlo prima di abbandonare il ristorante? Appena riconosce che siamo italiani esclama sorridendo: “oggi è proprio la giornata sbagliata per incontrare italiani: Il Milan ha perso il derby e anche la Fiorentina è stata sconfitta! Le mie squadre hanno perso tutte e due!”
Lui è gentilissimo e si presta anche per delle foto.

 

 

Lo salutiamo e lo invitiamo a tornare a Firenze (la sua classe non farebbe certo scomodo alla Fiorentina ……….).
La serata si conclude in albergo con l’ennesima chiacchierata sugli esiti del mondiale e con l’augurio reciproco di un buon viaggio di ritorno.


La mattina successiva, di buon ora, salutiamo tutti e partiamo. Sappiamo che ci attendono 24 ore ininterrotte di guida, ma l’idea di tornare a casa in fondo ci aggrada molto e ci fa dimenticare la faticaccia che dobbiamo affrontare.

Dopo i primi chilometri ci assale un po’ di nostalgia per i giorni passati in Portogallo, la giornata è grigia e favorisce uno stato d’animo un po’ cupo; manca solo la lacrimuccia…….
Usciti dalla città ritroviamo il tipico paesaggio collinare dove la strada segue uno strano percorso fatto di continue salite e ridiscese attraverso un’ambientazione brulla e montuosa.
Siamo tutti in silenzio ed ognuno di noi, nella sua mente, ripercorre gli eventi di questi ultimi giorni e ogni tanto esce fuori un risolino appena accennato nel ricordo di qualche situazione simpatica che si è verificata o di qualche personaggio strano che abbiamo incontrato.
I chilometri scorrono lentamente e i paesaggi ci cullano in questo altalenarsi di monti e valli, di salite e discese.

 I cartelli stradali ci riportano alla realtà e ci fanno capire che stiamo abbandonando il Portogallo per entrare in terra spagnola.

 

Squilla il cellulare, ci guardiamo intorno un po’ spaesati, ma è soltanto un cellulare: è Idris Panizza ! Partito (da solo!!!) un’ora prima di noi, ci tiene informati sulle condizioni climatiche e su eventuali difficoltà stradali che andiamo ad incontrare. Non ci facciamo mancare nulla e continuiamo la chiacchierata ripercorrendo le varie vicende di questo mondiale. Forse parlare con noi lo fa sentire un po’ meno solo in questo lungo viaggio di ritorno!?

Siamo in Spagna.

 

Il tratto spagnolo è molto lungo e solo in serata attraversiamo i Pirenei per entrare in territorio francese.
Al confine tra Spagna e Francia veniamo fermati dalla Polizia francese (les gendarmes). Per fortuna conosciamo e parliamo discretamente la lingua francese, per cui ci intendiamo abbastanza bene con il gendarme che ci viene incontro e ci pone delle domande precise:
P. = “d’ou venez vous?” (da dove provenite?)
N. = “Nous venons du Portugal” (veniamo dal Portogallo)
P. = “Quesque vous tranportez?” (cosa trasportate?)
N. = “Nous avons des oiseaux, des canaris…….. (abbiamo degli uccelli, dei canarini………)
Il poliziotto ci interrompe e dice sorridendo:
P. = “Vous avez partecipé au mondial d’ornitologie. E …… combien de première places vuos avez totalizé ??? (avete partecipato al mondiale di ornitologia. E …. Quanti primi avete fatto ???)
N. = “Deux prémiers, deux deusiems et …..” (due primi, due secondi e …….)
P. = “Allez, allez e bon voyage!” (andate e buon viaggio!)

Appena ripartiti ci siamo messi tutti a ridere; abbiamo capito che il gendarme aveva fermato già altri nostri colleghi e allevatori, ma soprattutto aveva fermato il mitico Panizza che lo aveva tempestato di informazioni sul mondiale e che sicuramente gli aveva fatto vedere anche le coccarde ………… Grande Idris !!!!!

 

 

Per tutta la notte guidiamo in terra francese e ai primi albori del giorno successivo siamo in Italia!
La Madonnina , davanti alla quale ci eravamo soffermati la sera precedente, ci ha guidati e assistiti durante tutto questo lungo e difficile viaggio!

Sono le 8,30 del martedì 26 febbraio quando varchiamo il cancello che delimita il piazzale della nostra azienda.
Ad attenderci mia sorella Alessandra e le nostre mimme (Alessandra junior ed Enrica). E’ quasi un comitato di accoglienza, mancano solo gli striscioni! Già tutto il quartiere sa dei titoli mondiali conquistati (mia sorella ha fatto grande pubblicità!) e al nostro bar abituale ci offrono la colazione quale premio “per i trofei conquistati e per il lustro apportato all’intero quartiere”. Tutto ciò mi pare un po’ eccessivo ma l’accoglienza è stata veramente calorosa e piacevole.
La stanchezza è tanta, salutiamo tutti ed andiamo a dormire.
Mentre sto prendendo sonno mi scorrono davanti agli occhi tante immagini del mondiale appena terminato e mi addormento dicendo:
“Chissà, magari se l’anno prossimo in Francia riesco a rivincere il titolo mondiale, quando torno a Firenze questa volta, invece della colazione, ci scappa ….una cena!!!!!!”

Un abbraccio a tutti e arrivederci a Francia 2011  ……………………….